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Non un uomo solo al comando

By admin on 15/11/2011 in L'editoriale
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Diciassette anni di governo nazionale costituito per gran parte dalla stessa coalizione di maggioranza sono un fatto importante, peraltro sempre con lo stesso presidente del consiglio, la cui longevità politica è stata soltanto battuta, in epoca diversa, da Giolitti.

Sono però diciassette anni di responsabilità politica ed esecutiva nella gestione di un paese che ha perso ricchezza, mercato, produttività, cultura, credibilità.

E questo è un fatto incontrovertibile che va ben oltre i nervosismi dei mercati e gli spread di questo ultimo periodo: è soltanto la risultante di chi, analizzando la non reattività della politica italiana e l’antiriformismo conclamato da parte di chi (non) ha governato il paese per tutti questi anni, ci valuta incapaci di affrontare le sfide mondiali, di creare ricchezza e di pagare i debiti.

Ci è stato raccontato per anni che l’Italia non aveva problemi e c’è ancora oggi qualche pazzo che sostiene che la colpa è degli altri che ci vogliono morti ma che noi siamo in salute: chi afferma ciò in questo periodo è parimenti responsabile a chi il disastro l’ha creato.

Ci hanno costantemente ripetuto che il debito del Paese era un debito interno e adesso scopriamo che quasi la metà è in mano straniera e che è giustamente preoccupata..

Ci hanno detto che le nostre banche non erano affatto esposte ai titoli tossici che girano sui mercati e invece in questi giorni scopriamo che Unicredit ha varato un aumento di capitale per ripulire il proprio bilancio da autentiche porcherie. Altre banche italiane forse non saranno state coinvolte dai subprime ma hanno in pancia l’altra metà dell’intero debito pubblico italiano e sofferenze su prestiti fatti al mercato interno che,non crescendo ,non sarà mai in grado di rimborsare. Migliaia di aziende italiane stanno fallendo, chiudono ogni giorno 200 negozi per insolvenza, le famiglie non stanno pagando i mutui.

Ah già, dimenticavo: i ristoranti sono pieni….

Ma tutto questo se è avvenuto per la totale incapacità e latitanza di chi ci ha governato in questi periodi, non lo si può addebitare solo e soltanto ad una singola persona, comunque pesantemente responsabile.

L’ex presidente del consiglio era certamente una persona carismatica, comunicatrice, un leader sicuramente unico anche se negli ultimi tempi fuori di testa: ma non ha certo fatto tutto da solo.

Se si vuole fare un’analisi politica serena e corretta, non di un solo uomo si deve parlare. Ma bisogna che ci sia una chiamata in correità di tutti coloro che l’hanno aiutato : vassalli, valvassori ossequiosi, replicanti con il cervello disattivato che per anni, e ancora adesso, replicano “mantra” imparati a memoria di cui spesso non conoscono il significato ma che appartengono alla cosiddetta politica della comunicazione senza contenuti.

Bisogna valutare con obiettività chi ha condiviso le responsabilità e spesso ha imbrigliato lo stesso presidente del consiglio imponendo scelte irresponsabili , e comprendere e diffondere la consapevolezza che non ci dovrà essere un futuro politico per coloro che alla corte del re lo hanno compiaciuto e osannato ma al tempo stesso raggirato.

Massimo Guerrini   15 novembre 2011

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