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Obiettivo 2014:ridare valore ai patrimoni delle famiglie e delle imprese.

By admin on 04/02/2014 in L'editoriale, Politica e società
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E’ importante che la politica abbia un ruolo nel mondo immobiliare.E’ indiscutibile che viviamo un periodo particolare, il mercato è fermo  per diversi motivi: il numero delle compravendite  scende, le banche bloccano i prestiti in quanto anche loro in sofferenza e i prezzi calano ma nemmeno troppo.Questo è lo scenario del periodo ma non dimentichiamo che il mercato immobiliare incide oggi per il 6% sul PIL italiano rispetto a  un 8% degli anni passati.

E’ fondamentale quindi agire per ridare valore al patrimonio privato e pubblico.

La  politica ha da troppo tempo dimenticato il patrimonio immobiliare, se ne è ricordata del suo valore  solo quando c’è stato bisogno di tassarlo.

Adesso la politica ha un dovere, tra tanti altri: restituire il valore esercitando un ruolo primario nel mondo immobiliare attraverso iniziative coraggiose e di sviluppo e non attraverso azioni depressive.

Servono scelte coerenti che favoriscano e accompagnino lo sviluppo delle città, che diano  la equa direzione al mercato. Serve una politica funzionale nelle città, ora abbandonate a loro stesse: la politica deve indirizzare con competenza lo sviluppo immobiliare e  infrastrutturale e diventare  un sostegno al mercato e non un ostacolo.

Serve una politica competente e coraggiosa.

In questi anni di vacche magre le amministrazioni locali hanno la grande opportunità di gestire le valorizzazioni dei loro beni, siano essi edifici, diritti di costruzione, aree da migliorare.

Le autonomie locali devono però confrontarsi con gli operatori e farsi aiutare nel predisporre le condizioni affinché si attivino le risorse, senza svendere gli asset pur di rappezzare i propri  bilanci.

I sindaci sovente si impegnano ma  immaginano di vendere in pochi mesi, ma in assenza di un confronto con gli operatori e la loro consulenza portano le loro aste immobiliari su un binario morto: infatti spesso vanno deserte.

Le Pubbliche amministrazioni si confrontano con un mercato che conoscono poco e che è radicalmente cambiato negli ultimi anni.

Vendere non è valorizzare.

Valorizzare consiste in una progettazione socio-economica e urbanistica di medio-lungo periodo tale da incrementare il valore di  certi asset senza ridurre quello di altri o di intere zone urbane limitrofe.

Le destinazioni urbanistiche devono anche tenere conto delle richieste del mercato e  devono essere sostenibili da operatori e collettività.

Una famiglia che si vende solo i gioielli dei bisnonni e che non crea le condizioni per nuovi redditi è destinata a fallire. E cosa sono le città se non delle grandi famiglie.

Le metropoli sono un insieme di frutti pregiati che però hanno i tempi necessari di maturazione e fino a quando il frutto non è maturo non è commestibile ma anzi indigesto.

Il momento attuale è difficile ma potenzialmente straordinario, in quanto è in questi anni che si pongono le basi del futuro .

C’è inoltre, rispetto al passato, un mercato globale in cui investitori privati e pubblici non investono solo più nel nostro paese ma piuttosto guardano alle metropoli europee che offrono maggior redditività e fruibilità a fronte di pari possibilità di spesa.

Ed in questo contesto non avviene il contrario: è meno frequente che operatori esteri si affaccino al mercato italiano in quanto è visto come poco affidabile sia dal punto di vista fiscale-normativo sia da quello della certezza del diritto.

La potenzialità del mercato immobiliare e delle costruzioni in Italia è assai maggiore di quella attuale, ma l’ Italia in questo momento è “fuori dal radar degli investitori”.

Serve un nuovo quadro normativo e progetti di grande intuizione per attirare gli acquirenti, nonché cogliere il  tema della sostenibilità: un settore che ha ampi risvolti sociali ed economici ed è quasi totalmente assente nelle iniziative di marketing immobiliari del privato come del pubblico.

Massimo Guerrini

Imprenditore e Advisor Immobiliare

Gennaio 2014

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