Io credo che il rispetto delle istituzioni sia doveroso, indipendentemente dagli schieramenti: se no il paese scivola nell’inciviltà.
Assistiamo in questo periodo a continue mancanze di senso della morale e di senso dello Stato da parte di chi, governandoci, dovrebbe essere il primo a non buttare neanche la carta per terra; per timore di dare il cattivo esempio.
Invece ci si insulta in Parlamento, si mette in dubbio l’autorevolezza delle più alte cariche dello Stato, di chi si adopera nel fare rispettare le leggi e si arriva a disprezzare l’inno nazionale e la bandiera.
Scriveva Alexis de Tocqueville che autorità e responsabilità sono due facce della stessa medaglia: non può esistere l’una senza l’altra.
Oggi credo che manchi essenzialmente il senso di responsabilità del ruolo che si ricopre e ciò sta producendo un inesorabile caduta verso il basso del concetto di autorità.
Questo fenomeno, che inizialmente ha riguardato il campo economico progressivamente ha dilagato anche nel campo politico, finendo col delegittimare, agli occhi di noi cittadini, una intera classe dirigente.
La scomparsa delle importanti figure di statisti che hanno fatto la storia del nostro paese ha determinato l’oblio del concetto di autorevolezza, che era qualcosa di più della stessa autorità. Era infatti la sintesi tra la grande saggezza, la cultura, il senso dello Stato ma, soprattutto, l’alta coscienza morale.
Nel momento in cui la politica ha rinunciato alla propria rappresentatività e si sono fatte leggi elettorali che hanno espropriato i cittadini del loro diritto dovere di selezionare attraverso il voto la classe dirigente del loro paese, era evidente che la stessa, oltre ad inquinarsi, avrebbe perso, come ha perso, autorità.
Oggi in parlamento noi cittadini non eleggiamo nessuno, ma altri mandano amici, cantanti e ballerine nonché una lunga lista di yes men e women ai quali viene chiesto solo di ubbidire e se mai recitare una parte.
Ed ecco che così inevitabilmente, nel venire meno l’essenza profonda di un sentimento di mandato popolare, si fa avanti un senso di “non responsabilità” delle proprie azioni in quanto non si deve rendere conto a nessuno se non al proprio comandante.
Ed ecco che il degrado dei comportamenti e delle idee genera il mancato rispetto dell’avversario o di chi semplicemente non la pensa come noi.
E il paese sta a guardare.
Massimo Guerrini