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Una novita’! Nel 2011 una stangata per le nostra famiglie.

By admin on 17/01/2011 in L'editoriale
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Tanto per cambiare anche il 2011 si prospetta come un anno difficile. Questo è quanto generosamente ci segnalano i dati che ci stanno sdoganando con il contagocce per non spaventarci, mentre la propaganda governativa è impegnata a mandare segnali di fiducia ed i giornali e i media di riferimento fanno azione, da un lato disinformativa parlando di una ripresa dell’occupazione e dall’altro fuorviante promuovendo l’immagine felice di un paese in stile Grande Fratello ma che nella realtà non esiste.

Le associazioni dei consumatori ci ricordano che anche quest’anno i dati parlano di una crescita economica non superiore all’ 1% del Pil, e già ci va coraggio a chiamarla crescita economica: con l’inflazione che sta ripartendo è di fatto una decrescita in termini reali.

Queste associazioni ci dicono inoltre che per le famiglie sarà l’anno dei rincari e si parla di circa 1016  euro a famiglia, da un + 5% annuo per l’alimentazione fino a un 7 % per rifiuti, acqua e elettricità.

Il record lo faranno però i trasporti pubblici locali con un +25%.

Ah, però lo Stato ci hanno tolto l’Ici!!!! Facile farsi belli con i soldi degli altri, in questo caso i comuni che non hanno neanche più i soldi per piangere.

Di pari passo un’indagine delle Camere di Commercio ci segnala che le famiglie, spaventate da questi segnali, continuano a contenere le spese in previsione di un futuro incerto e quindi non favoriscono certo la ripresa dei consumi, anzi.

La sola CCIAA di Torino segnala che alla fine del 2010 l’andamento della spesa delle famiglie è tornata a livello del 2005 ed è sostenuta in gran parte solo dall’incremento dei pagamenti rateali persino nel settore alimentare, grande e media distribuzione.

Credo sia veramente arrivato il momento che si smetta di raccontare balle a famiglie e imprese, ma piuttosto che si acquisisca la consapevolezza che a questo punto si rendono sempre più necessarie politiche economiche completamente diverse da quelle sin qui attuate, che dovrebbero puntare ad un rilancio dell’economia sia attraverso investimenti in settori innovativi, sia con processi di detassazione in particolare a favore di imprese che investono e  delle famiglie a reddito fisso, lavoratori e pensionati: che non ce la fanno più.

In alternativa di ciò lo scenario inevitabile sarà quello di  un circolo vizioso tra contrazione dei consumi, cassa integrazione e licenziamenti, e produzione industriale negativa , con la sola eccezione di quella parte della nostra economia che si sviluppa solo attraverso le esportazioni: o peggio ancora che delocalizza.

Massimo Guerrini

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