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Due parole di verita’ su TORINO CAPITALE DELLA RIPRESA

By admin on 13/12/2010 in L'editoriale
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Leggo su La Repubblica di questi giorni  che la London School of Economics ha collocato Torino prima in Italia fra le aree metropolitane con la più elevata capacità di ripresa.
Nel corso di un Focus di due giornate presentato a Chicago, si è discusso di come città come Torino, Barcellona e Monaco siano state capaci di rispondere alle sfide degli anni 80 e 90 ed in particolare di come la nostra città abbia vinto la sfida  di decenni di dipendenza economica da una Sola Industria ma anzi si sia riconvertita grazie a importanti investimenti effettuati negli ultimi anni negli spazi pubblici, nelle ristrutturazioni urbane e nelle attività culturali.

Il Prof. Richard Burdett, organizzatore del meeting,  conclude facendo paragoni con le maggiori città industriali americane “che sono rimaste  senza più posti di lavoro”.
Questa sua valutazione mi fa particolarmente piacere ed è più che mai in linea con il  video sul mio blog, che vi invito a visionare,  http://www.massimoguerrini.com/?p=516 dal titolo” Il Punto: Chiamparino a Londra a caccia di soldi”.
In tale mio video  non solo apprezzo l’opera del Sindaco che è anche andato nei giorni scorsi nella City londinese a cercare investitori stranieri interessati alla nostra città, ma ove anche ricordo quanto la nostra città sia ben diversa da quella descritta negli anni ‘ 70 nel film “ Mimì metallurgico”  con Giancarlo Giannini e Mariangela Melato.
Alla faccia quindi delle orde di detrattori che descrivono ancora oggi Torino come una metropoli in regressione e soltanto fracassona in stile movida.
C’ è quindi da essere fieri di questa valutazione della London School, ma dobbiamo però più che mai essere realisti.

E’ vero che siamo in grado di esprimere grandi eccellenze sia nell’industria che nella ricerca, ma queste non sono tutto, e non rappresentano correttamente l’intera economia locale.Nel biennio 2008-2009 è stata bruciata grande quantità di ricchezza e si sono  messe a durissima prova le prospettive non solo di crescita, ma anche di sopravvivenza delle piccole e medie imprese e l’occupazione ne ha risentito pesantemente.

Adesso siamo in una fase che possiamo definire timidamente positiva, niente di più.

E’ fuori discussione che in questi anni l’impegno dell’Amministrazione della città  abbia ottenuto grandi successi: il volto di Torino è cambiato, ci sono maggiori prospettive di crescita, più strumenti di sviluppo, la diversificazione è andata avanti.
Il risultato del Focus della London School  è  però a mio giudizio frutto di valutazioni che coinvolgono solo alcune eccellenze del territorio, ma le difficoltà delle imprese, e della manifattura in particolare,  restano un problema concreto e irrisolto.
Diciamo, e ci fa particolare piacere, che il Prof. Burdett  (La Repubblica 9-12-2010 pag 7) si sia innamorato di Torino, ma ammettiamo anche che qualche piccola correzione di rotta delle sue valutazioni sulla nostra amata città la deve proprio fare .
Infatti conclude la sua intervista dicendo che vorrebbe cenare a “tartufo bianco su roast beef”: noi gli diciamo che sono ben meglio i tajarin!
Massimo Guerrini

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