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La Zavorra:sprechi e privilegi nello Stato libero di Sicilia.

By admin on 25/07/2012 in L'editoriale, Politica e società
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Uno stato nello stato. Non si può più andare avanti così. In questo momento terribile per l’economia italiana non so se sia l’Italia a dover uscire dall’Euro o piuttosto un certo Meridione ad uscire dall’Italia.
E chi scrive è un convinto liberale nonché sostenitore dell’unità d’Italia.
Ma con la crisi del debito in Europa, persino la politica locale diventa un problema internazionale.
I costi lievitati e la dilagante spesa pubblica del passato sono il prodotto di un consolidato sistema di scambio di posti di lavoro in cambio di voti che ha contribuito a mantenere i governi locali al potere e i siciliani impiegati nel settore pubblico. Un girone infernale.
Oggi, il governo regionale della Sicilia ha quasi 21.000 dipendenti , più di diversi governi nazionali, di cui 2300 dirigenti: c’è un dirigente ogni 9 impiegati!
Per non parlare poi delle 24.880 guardie forestali di numero superiore a quelle canadesi e dei trenta “camminatori” appena assunti. Persone che di lavoro portano le pratiche da una scrivania all’altra: in piena epoca digitale.
Complessivamente le persone stipendiate dalla pubblica amministrazione sono 144 mila su 5 milioni di abitanti, e il tasso di disoccupazione nella regione è quasi del 20 per cento, il doppio della media nazionale, e il 40 per cento dei giovani non hanno posti di lavoro.
Una volta la Sicilia veniva chiamata soprattutto dagli stranieri la Grecia d’Italia: l’abbiamo sempre ritenuto un complimento, in relazione all’ importanza dell’isola nella storia della Magna Grecia.
Oggi francamente il paragone con la Grecia sembra assai diverso, ma certamente non si discosta molto dalla realtà.
Le Monde cita con stupore il diritto dei deputati siciliani a 5 mila euro di contributo per le spese funerarie dei parenti ( vero che lì ne accoppano parecchi).
Il New York Times scrive che la Sicilia è lo specchio del caos politico italiano.
Francamente tali accostamenti dovrebbero infastidirci.
Se la Grecia esce dall’euro, cosa dovrebbe fare la Sicilia?
Massimo Guerrini
Luglio 2012

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