Il problema dei clochard è un problema ampio che tocca diversi aspetti, oltre a rappresentare un’ immagine globale : gli stessi nomi “clochard-homeless-senza fissa dimora” dimostrano quanto sia un problema delle grandi metropoli mondiali e non solo riconducibile ad uno specifico Paese e alle sue inefficienze: è lo spettro della crisi, dell’emarginazione, della debolezza umana e delle istituzioni ed è di difficile soluzione in quanto va a toccare sentimenti e necessità tra loro spesso contrastanti.
Tutti noi cittadini vogliamo la nostra città sicura, pulita e decorosa, e nessuno di noi vuole però che ci siano persone che cadendo in disgrazia, e solo a questi mi riferisco e quindi non a potenziali truffatori o falsi mendicanti , muoiano di fame o di freddo: e questo spesso succede.
A Torino la rete dei servizi e interventi di contrasto alla grave marginalità lavora con impegno insieme al volontariato privato e va detto che il fenomeno dei senza fissa dimora, rispetto ad altre metropoli, appare certo più contenuto e non in forte aumento nonostante la crisi economica : ma non in modo sufficiente.
Servono urgentemente:
Nuove forme di accoglienza e di sostegno al recupero e reintegro nella società.
Aumentare i centri di accoglienza in particolare notturna ma non solo ( ci sono certo stabili comunali non occupati per non parlare di quelli occupati abusivamente )
Dare maggiore supporto di risorse e progetti ai Servizi Sociali e al volontariato
Stanno emergendo sempre più situazioni ci coppia, servono maggiori politiche per la famiglia.
Pensare anche al ricovero contestuale dei cani : sono i loro migliori e forse unici amici.
Monitorare il possibile sfruttamento di alcune persone esposte da parte di soggetti organizzati.
L’inverno è alle porte, l’emergenza è già ora.
Massimo Guerrini
Settembre 2018