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Due parole di verita’ per un progetto pluriennale per le piccole imprese del paese.

By admin on 22/11/2010 in L'editoriale
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Su un campione di circa 1.500 aziende associate ConfApi quasi la metà delle stesse ha espresso la preoccupazione che una crisi senza una maggioranza politica nazionale metterebbe a rischio la già precaria stabilità economica del Paese.

E’ fondamentale che in questo momento di difficoltà la politica non si dimentichi di parlare di piccola impresa: sono in gioco posti di lavoro, avviamenti aziendali, competitività del nostro distretto industriale, i nostri patrimoni.

La piccola-media impresa è quella che per definizione meno internazionalizza di altre e che piuttosto, proprio per le sue ridotte dimensioni, si trova costretta a scommettere di più sul mercato domestico rispetto alla grande azienda e che quindi resiste in questo momento di difficoltà nella speranza che il mercato locale si riprenda.

E’ quindi comprensibile che per i piccoli imprenditori qualunque interruzione dell’attività parlamentare e di governo rappresenti una minaccia ad una necessaria continuità di azione di politica economica.

Senza un rilancio della domanda interna attraverso una rivisitata politica fiscale, la sospensione degli studi di settore, un programma di intensi investimenti infrastrutturali per modernizzare il Paese e dare lavoro alle imprese , non ci può essere futuro credibile nel medio termine.

Ma è nell’immediato-medio termine invece che necessitano interventi urgenti che non potranno certamente essere presi in piena crisi di governo al buio o peggio ancora nel corso di un governo tecnico di transizione.

Si mettano subito d’accordo o in alternativa ci chiamino di nuovo al voto: si è già perso troppo tempo ed il parlamento è da mesi impantanato nell’occuparsi di problemi che a imprese e lavoratori poco interessano.

Serve un serio progetto pluriennale per le PMI che dia speranza a quella parte del Paese che non beneficia di rottamazioni varie e che rafforzi la già forte determinazione delle piccole imprese a continuare a resistere e ad investire.

Massimo Guerrini

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