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“Non vedo una progettualità per la Torino del prossimo decennio,vedo solo attenzione al presente.” Intervista a Massimo Guerrini. Torino Magazine.

By admin on 20/10/2017 in Politica e società
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La crisi economica sta passando , ma Torino non deve perdere questa opportunità o sarà per sempre relegata a ruolo di provincia del nord.

Torino ha fatto un enorme salto di qualità negli ultimi venti anni, è sotto gli occhi di tutti.

A partire dagli anni novanta, grazie al Piano Strategico, la città ha sviluppato importanti progetti e investimenti infrastrutturali con l’apporto condiviso di investimenti pubblici e privati, fino ad arrivare  al big bang delle Olimpiadi del 2006.

E’ indubbio che ne abbia beneficiato maggiormente il Centro Città con le sue eccellenze culturali e ricettive, ma i grandi investimenti infrastrutturali quale passante ferroviario, linea 1 della metropolitana e parcheggi pubblici   hanno certo legato le varie aree delle città e favorito spostamenti e vivibilità.

Non bisogna però perdere delle opportunità e va ricordato che il centro città è la vetrina e la parte pulsante delle attività.

Al riguardo ritengo che manchi una visione netta del futuro della città, manca un progetto: se chiediamo al cittadino delle strada dove sta andando Torino è probabile che non sappia rispondere: ci parlerà del passato, delle Olimpiadi o altro, ma lo sguardo rischia di rimanere rivolto solo al passato.

Mi confronto spesso per lavoro con persone di altre città, che fino  a poco tempo fa palesavano complimenti per la grande evoluzione di Torino, passata in pochi decenni dalla “città di Mimì metallurgico” ad essere una delle prime realtà turistiche italiane.

Oggi ci chiedono: “Dove va Torino?”

E’ indubbio, va detto, che è mancata una contestuale rivalutazione delle periferie e di supporti a chi non ha  beneficiato di tali miglioramenti, ma le zone centrali di tutte le metropoli non solo europee rappresentano un volano per tutti in termini di attrattività e  benessere.

Non vedo una progettualità per la Torino del prossimo decennio, vedo solo attenzione al presente: si pensa alle buche e ai marciapiedi (neanche tanto e poi non si taglia nemmeno l’erba), ma non si citano politiche  di attrazione di investimenti, di infrastrutture, di competitività europea.

Continua l’intervista su Torino Magazine.

Intervista a Massimo Guerrini

 

 

 

 

 

 

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